Da sabato 22 aprile a martedì 15 agosto, il Salone degli Incanti di Trieste ospiterà la mostra “David LaChapelle-Fulmini”, con più di 90 opere realizzate da David LaChapelle, uno degli artisti più influenti e stimolanti del panorama mondiale, a ripercorrere gli ultimi cinquant’anni della brillante attività creativa del fotografo. L’esposizione, che porta per la prima volta le opere dell’artista americano in Friuli Venezia Giulia, è curata dallo Studio David LaChapelle, sotto la direzione artistica di Gianni Mercurio, promossa da Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Trieste ed è organizzata da PromoTurismoFVG, in collaborazione con Madeinart.
STRUTTURA DELLA MOSTRA
La mostra ospita in totale 92 opere, in un percorso narrativo che racconta le due fasi artistiche della carriera di David LaChapelle:
- • la prima immortala in chiave dissacrante e ironica il decennio a cavallo del nuovo millennio, attraverso la rappresentazione di personaggi del mondo della musica, del cinema, della moda e della politica;
- • la seconda proietta il suo lavoro in una dimensione nuova, più estetica, ma anche più intima e mistica, in cui emerge l’impatto nell’arte del passato e la ricerca di sé stesso nella natura.
Inoltre, per la prima volta al Salone degli Incanti di Trieste, saranno anche esibite dieci immagini in formato extra large che rendono ancora più spettacolare una mostra già di per sé unica e impattante.
DAVID LACHAPELLE, I SUOI MESSAGGI E IL PERCHÉ DI QUESTA MOSTRA
“David LaChapelle-Fulmini” si presenta come un ricco percorso espositivo in cui sono presenti fenomeni naturali che, uniti alle azioni dell’uomo, del caos e del paradiso, sanno generare una forza dirompente, in grado di cristallizzare e illuminare l’attimo.
La mostra dà così occasione all’artista di mettere a nudo le sue riflessioni sull’umanità: opera dopo opera, sarà possibile vivere nel principio il dramma dell’attimo, immortalato prima in una maestosa nave da crociera ricomposta nelle forme di un ghiacciaio, poi in un diluvio dei giorni nostri che minaccia l’avvenire di Las Vegas e, infine, in alcune storie bibliche materializzate in visioni contemporanee.
Non mancano poi scene più intime, riferite a paesaggi popolati da angeli, santi, fiori e figure mitologiche, frutto di un lavoro artigianale in cui le immagini sono elaborate da LaChapelle con interventi pittorici sui negativi fotografici: una tecnica che consente all’artista di ottenere opere di uno stile unico e inconfondibile.
LaChapelle utilizza il linguaggio narrativo ed espressivo dell’allegoria, un sistema di metafore che ruotano intorno allo stesso tema: il suo lavoro, infatti, è stato spesso definito “un’allegoria del tempo presente”, in cui si manifesta un’attitudine neoumanistica con al centro del suo lavoro le preoccupazioni per i destini dell’uomo e il fatto che l’arte deve essere un veicolo di comunicazione e promozione civile e spirituale accessibile a tutti.
Tra la dimensione parallela e onirica, che è lo specchio deformante della realtà, offre una visione del mondo in cui intravede la crisi e la dissoluzione dell’uomo nel sistema di oggetti e valori da lui stesso creato. Nella sua visionaria produzione artistica la natura gioca un ruolo chiave e la luce è determinante nella costruzione del significato dell’immagine, diventando elemento mistico in un paradiso in cui si fondono la trascendenza del divino e la sensualità del terreno in un rinnovato rapporto tra uomo e natura, ambientato da LaChapelle in un’atmosfera magica.
Nota biografica
David LaChapelle nasce nel Connecticut nel 1963 e frequenta la scuola d’arte del North Carolina. La sua iniziale vocazione di pittore gli ispira la tecnica analogica della pittura a mano su negativo, che gli consente di definire lo spettro cromatico ideale poi impresso sulla pellicola. A 17 anni LaChapelle si trasferisce a New York. Nella sua prima mostra di fotografie alla Gallery 303 si fa notare da Andy Warhol, che lo assume nella rivista Interview Magazine. Grazie alla sua padronanza nell’uso dei colori, all’originale tecnica compositiva e alla creatività spiccata della sua narrativa, LaChapelle inizia a valicare i confini del genere fotografico, allestendo tableaux, ritratti e nature morte che sfidano la tecnica tradizionale, portando presto l’artista alla ribalta internazionale.
In un articolo apparso nel 1997 sul New York Times si legge: “LaChapelle è destinato indubbiamente a influenzare le opere della prossima generazione… proprio come Avedon ha precorso ciò che oggi ci è ormai familiare”. Nei pochi decenni trascorsi da allora, LaChapelle è di fatto annoverato tra i fotografi più pubblicati al mondo, con una lunga serie di libri che vanno da LaChapelle Land (1996), Hotel LaChapelle (1999), Heaven to Hell (2006), Lost & Found e Good News (2017). Al contempo, il suo lavoro ha spaziato tra i generi più disparati, dai video musicali ai progetti teatrali e cinematografici. Nel 2005, il suo film Rize è stato proiettato nelle sale di 17 paesi nel mondo. Molti dei suoi lavori fotografici e cinematografici sono ormai icone dell’America del XXI secolo. LaChapelle ha esposto le sue opere in gallerie e musei di tutto il mondo, tra cui la National Portrait Gallery, il Barbican Centre e il Victoria and Albert Museum a Londra, il Musée de la Monnaie e il Musee D’Orsay a Parigi, , il Museum of Art a Tel Aviv, il Groninger Museum in Olanda, Palazzo delle Esposizioni a Roma, Palazzo Reale a Milano, la National Portrait Gallery a Washington D.C., la Casa dei Tre Oci a Venezia, la Venaria Reale a Torino, il MUDEC a Milano e il Fotografiska a New York.
A ottobre 2023 David LaChapelle riceverà il premio Lorenzo il Magnifico alla carriera della XIV Florence Biennale (Mostra internazionale di arte contemporanea e design), tributo a uno dei fotografi più talentuosi e influenti del nostro tempo, in riconoscimento del suo stile unico e della sua eccezionale produzione artistica, basata su immaginazione, sperimentazione e creatività, che trasmette profondi messaggi sociali. Grazie alla sua prospettiva visionaria, originale e coraggiosa, ha ispirato molti altri artisti e il pubblico mondiale.
INFORMAZIONI SU ORARI, PREZZI E PRENOTAZIONI
Da lunedì a venerdì 10.00 – 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00).
Sabato domenica e festivi infrasettimanali 10.00 – 21.00 (ultimo ingresso ore 20).
Martedì chiuso
Prezzi dei biglietti e riduzioni
Biglietti individuali:
- Intero: € 17,00
- Ridotto: € 13,00 studenti universitari fino a 25 anni con tessera di riconoscimento; senior over 65; giornalisti non accreditati con tessera OdG e bollino dell’anno in corso; forze dell’ordine; insegnanti; guide turistiche con patentino al seguito
- Ridotto speciale: € 7,00 ragazzi 6-18 anni
- Pacchetto family 1 o 2 adulti + bambini
- Bambino da 6 a 18 anni: adulto € 13,00 + ragazzi € 7,00
- Bambino fino a 5 anni: adulto € 13,00 + bambini gratis
Gratuito
- Bambini fino ai 5 anni
- Persone con disabilità certificata a partire dal 50% o in possesso di Disability Card, un accompagnatore per disabile che presenti necessità
- Possessori di FVGcard
- Giornalisti accreditati (previa indicazione di testata e data della visita, la richiesta deve pervenire almeno 24 ore prima inviando una mail a press@promoturismo.fvg.it)