17 marzo 2015 – Anglo, franco, italo, svevo.Il variegato mondo della letteratura triestina

Anglo, franco, italo, svevo.Il variegato mondo della letteratura triestina

17 marzo 2015 – ore 17.30
Auditorium del Salone degli Incanti

parlerà: Riccardo Cepach

Fin da quando Pietro Pancrazi, negli anni ’30, ha cominciato a interrogarsi sulla “letteratura triestina” – anticipa Riccardo Cepach – i modi, i caratteri, l’identità e, soprattutto, l’esistenza in vita di una simile categoria critica è stato oggetto di studio e di dibattito. Più recentemente, con la sua annessione al territorio immateriale della Mitteleuropa, Trieste ha visto riconosciuta la dimensione transnazionale e – potremmo forse dire oggi – autenticamente Europea dei suoi uomini di penna, le cui ascendenze, letture, culture chiaramente mostrano insofferenza e, spesso, autentica indifferenza per i confini e le tradizioni nazionali. Tuttavia – afferma Cepach – non si è ancora indagato a sufficienza il fenomeno della letteratura triestina nella sua autentica natura multiculturale e plurilinguistica. Che è un po’ diverso che dire genericamente “cosmopolita”. La peculiare vicenda storica della città ha generato una serie di fenomeni culturali e letterari – per esempio la singolare vicenda dei “consoli scrittori”, che si intreccia con quella dei diversi letterati che ha Trieste sono arrivati o sono rimasti in virtù delle imprese commerciali e assicurative che assicuravano loro sussistenza – che non sono stati ancora studiati in quanto tali. Se le ricerche dei germanisti, degli slavisti, degli anglisti e degli altri studiosi delle tradizioni nazionali hanno fato luce sui nomi di Richard Francis Burton, Ivo Andrić, Theodor Däubler, Ricarda Huch, Vladimir Bartol e tanti altri, legati alla città adriatica, che si sono espressi in lingue diverse dall’italiano, è pur sempre vero – conclude Riccardo Cepach – che questi sono ancora lontani dal far parte della coscienza culturale della città e dall’essere adeguatamente integrati nella sua storia letteraria.

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