L’Audace Bonelli

L’AVVENTURA DEL FUMETTO ITALIANO

Grande retrospettiva realizzata per celebrare i settant’anni della Sergio Bonelli Editore, promossa dal Comune di Trieste con la cura di Napoli COMICON e Sergio Bonelli Editore, in collaborazione con Trieste Science+Fiction Festival

È stata presentata nell’ex Pescheria – Salone degli Incanti, la mostra L’AUDACE BONELLI – L’AVVENTURA DEL FUMETTO ITALIANO. Una grande retrospettiva realizzata per celebrare i settant’anni della Sergio Bonelli Editore, promossa dal Comune di Trieste, a cura di Napoli COMICON e Sergio Bonelli Editore, in collaborazione con Trieste Science+Fiction Festival. Visitabile dal 2 dicembre 2012 al 3 marzo 2013.

Alla presentazione, sono intervenuti il direttore dell’Area Cultura del Comune di Trieste Fabio Lorenzut, il direttore editoriale Mauro Marcheselli, Claudio Curcio, direttore di Napoli COMICON – Salone Internazionale del Fumetto e dell’Animazione (da lui fondato nel 1998) e Daniele Terzoli, direttore del Trieste Science+Fiction Festival.
“Il Comune di Trieste è particolarmente orgoglioso di presentare questo tributo al fumetto italiano e della casa Bonelli – ha detto il direttore Fabio Lorenzut portando il saluto del Sindaco Roberto Cosolini -. E’ una mostra che saprà certo suscitare emozioni ai visitatori grandi e piccoli. Chi è cresciuto come me nella lettura di Tex, con l’infanzia ‘inzuppata’ dei personaggi di Bonelli, resterà indubbiamente affascinato dalle tavole dei fumetti che tappezzano le ampie sale dell’ex Pescheria. Mi auguro che a visionare questa pregevole esposizione siano anche tanti giovani a cui trasmettere il piacere di questa importante cultura fumettistica italiana”.

“Questa è una mostra in evoluzione, ogni tappa italiana è differente, riservando delle soprese, come le prime tavole della prima mostra della casa editrice L’Audace.- ha sottolineato Curcio -.E’ un evento che si svolge parallelamente al Festiva di Fantascienza curato da Daniele Terzoi, con la sezione dedicata a Martin Mistere per cui Marco Castelli sarà qui a Trieste nei prossimi giorni. All’interno dell’esposizione preferiamo che ogni visitatore si crei un percorso personale attraverso le tavole, senza seguire indicazioni obbligate. Abbiamo già ricevuto tante adesioni straniere per tant avidi lettori”.
Mauro Marcheselli ha espresso vivo apprezzamento per la sede di Trieste della mostra ringraziando il Comune di Trieste, rimarcando il fatto che Sergio Bonelli sarebbe veramente felice di poterla vedere. “Si riprometteva sempre di tornare in questa città che amava e di scoprirne gli angoli nascosti, anche quelli dove si inerpicava spesso alla ricerca di antichi negozi di rivendite di fumetti”.
“Con Napoli Comicon ci accomuna lo slancio di fare certe cose, di rischiare – ha spiegato Daniele Terzoli –costruendo eventi di qualità con aperture internazionali. Ciò che ci lega a Bonelli è molto, il binomio cinema+fumetto, già collaudato felicemente da Trieste Science+Fiction Festival e che ha fatto crescere negli anni la manifestazione, attrarrà sicuramente molti visitatori anche nella splendida sede di questa esposizione dedicata al fumetto italiano. In questo modo si si vuole provare a fare rete tra realtà culturali diverse, convinti che sia la strada giusta da seguire. Quest’anno infine vogliamo attribuire il premio Urania proprio a Castelli, spesso soggetto di realizzazioni cinematografiche anche a livello europeo”.

Dopo il successo ottenuto a Napoli al PAN I Palazzo Arti Napoli, a Lucca nel Museo Italiano del Fumetto e a Brindisi, nella prestigiosa location di Bastione San Giacomo, viene presentata nella città giuliana la mostra che ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica; l’ex Pescheria accoglierà nei suoi ampi spazi le tavole e gli albi dei personaggi che hanno fatto la storia del Fumetto italiano: da Tex Willer a Zagor, da Mister No a Dylan Dog, da Julia a Dampyr, in un percorso che non è solo cronologico o tematico ma che racconta la ricchezza del patrimonio culturale e sociale del nostro Paese, un patrimonio comune non solo ai milioni di lettori degli albi Bonelli, che unisce tante generazioni nel segno dell’avventura.
La veste scenografica della mostra, completamente rinnovata e arricchita per la sede triestina, offrirà un quadro completo e aggiornato sulla produzione storica e attuale della casa editrice italiana di fumetti per eccellenza e ospiterà nel suo percorso più di 200 tavole originali: oltre ai personaggi pubblicati negli ultimi anni, ci sarà spazio per una sezione speciale di fantascienza legata all’universo di Nathan Never, e per una retrospettiva su Martin Mystère, che proprio quest’anno ha festeggiato i trent’anni di pubblicazioni (e il cui creatore, Alfredo Castelli, sarà ospite d’onore del Trieste Science+Fiction Festival che si terrà dal 5 al 9 dicembre 2012, dove riceverà il premio alla carriera Urania d’Argento).

La mostra sarà accompagnata dall’omonimo catalogo, che, sotto forma di saggio, analizza, in più di 240 pagine, l’epopea della casa editrice e che sarà in vendita presso il bookshop dell’ex Pescheria – Salone degli Incanti insieme ad altre pubblicazioni legate agli eroi e agli autori della Sergio Bonelli Editore.

All’inaugurazione, insieme al Sindaco di Trieste Roberto Cosolini e a Davide Bonelli, figlio del compianto Sergio e attuale direttore Generale, saranno presenti il direttore editoriale Mauro Marcheselli, redattori e autori della casa editrice milanese (tra cui Luca Enoch, Giacomo Pueroni, Romeo Toffanetti, Alessandro Pastrovicchio e i triestini Francesco Devescovi e Mario Alberti) che saranno a disposizione del pubblico per domande e curiosità e qualche autografo sugli albi, e Daniele Terzoli, direttore del Trieste Science+Fiction Festival.
Nei tre mesi di apertura al pubblico, infine, si alterneranno attività e momenti di incontro con altri autori della casa editrice Bonelli, in un programma di eventi collaterali che arricchirà la fruizione della mostra.

FENOMENOLOGIA DI BONELLI

di Sergio Brancato
(estratto dal catalogo “L’Audace Bonelli”, COMICON Edizioni)

Bonelli è un’anomalia tutta italiana. Questo nome sigla una tra le più significative esperienze di industrializzazione dei processi culturali nel nostro Paese, ma rimanda al contempo anche a due persone e a una famiglia. La stessa parola “Bonelli” si carica di significati complessi che caratterizzano la storia dell’immaginario in Italia e altrove: si estende dall’attività creativa di quello che possiamo considerare il più importante mitografo italiano dopo Emilio Salgari al progetto imprenditoriale di un editore che ha saputo tradurre in maniera virtuosa la storia di una piccola azienda familiare, praticamente poco più di una bottega artigianale, nell’edificazione di una fabbrica capace di produrre fiction seriale attraverso meccanismi e strategie più avanzate di qualsiasi altra azienda nazionale della comunicazione.
Possiamo affermare che Bonelli indichi la singolare coincidenza tra immaginazione e fabbrica. Caso assai raro in una nazione affetta da una forma cronica di avversione alla modernità e alle sue forme, in Bonelli confluiscono e trovano una perfetta sintesi le istanze della creatività e quelle dell’organizzazione industriale dell’immaginario. È una storia cominciata circa settanta anni fa, quando Gianluigi Bonelli rilevò dalla SAEV di Lotario Vecchi la testata de L’Audace, rivista avventurosa assai cara alle giovani generazioni italiane degli anni Trenta, dunque di un periodo nevralgico nella costruzione della modernità metropolitana. Quella rivista costituì le fondamenta della Casa editrice che ne prese il nome, sempre per iniziativa di Bonelli padre, il quale ne delegò gli aspetti amministrativi alla moglie Tea, riservando per sé il ruolo di ideatore delle storie e delle serie pubblicate. Nella seconda metà degli anni Cinquanta, la direzione passò al figlio Sergio, già affermato sceneggiatore con lo pseudonimo di Guido Nolitta, che ha avuto il merito di adeguare la Casa editrice ai cambiamenti intervenuti nell’orizzonte dei consumi culturali. Soprattutto, a Sergio si deve la definitiva affermazione di un’identità industriale del fumetto italiano, consacrando Bonelli come impresa della comunicazione audiovisiva capace di orientare il consumo culturale dei comics ben oltre le contingenze e le mode, per farlo approdare sulle sponde dei miti di massa. Dalla nostra prospettiva storica, senza la presenza caratterizzante di Bonelli il fumetto italiano è letteralmente “inimmaginabile”.
Il nome Bonelli, dunque, rappresenta in Italia gli aspetti strutturali del medium disegnato e della sua evoluzione nelle pratiche del pubblico. Tutto comincia con l’energia creativa di Gianluigi, straordinario narratore, autore di un numero imprecisato di romanzi popolari ispirati alla tradizione del feuilleton e dell’avventura alla Dumas. Il “patriarca del fumetto italiano”, com’è poi stato giustamente definito, comincia la sua carriera nel fumetto quasi come ripiego, o come una digressione rispetto al desiderio di lavorare per il cinema. Il suo stile si adegua progressivamente alle esigenze della comunicazione a fumetti, ma senza mai perdere del tutto l’impronta letteraria da un lato, e la suggestione cinematografica dall’altro, fino a generare una personale sintesi linguistica nello spazio semantico della tavola disegnata (sintesi che è anche snodo decisivo tra un’estetica ancora ottocentesca dell’immaginario e le mature declinazioni di questo nel Ventesimo secolo). Mette a punto, nell’arco di non molti anni, un numero imprecisato di personaggi e serie, esplorando i termini della fattibilità di ogni genere narrativo (dal western al “cappa e spada” fino alle figurazioni più tipicamente metropolitane del poliziesco e della fantascienza) nell’economia immaginativa dei comics.

L’AUDACE COLPO DEI SOLITI (IG)NOTI

di alino, Glauco Guardigli, Antonio Iannotta, Lorenzo Raggioli
(estratto – rivisto – dal catalogo “L’Audace Bonelli”, COMICON Edizioni)

Settanta (e più) anni, svariate denominazioni per un’unica Casa editrice, migliaia di fumetti pubblicati, centinaia di migliaia di tavole originali, centinaia di personaggi immaginati, solo negli ultimi dieci anni ben venticinque serie in uscita ogni mese o comunque con regolarità, per circa duecentottanta albi e circa ventiseimila pagine di fumetto da scrivere e disegnare all’anno, centinaia, migliaia di autori pubblicati, incalcolabili figure professionali relative: sono i numeri della Sergio Bonelli Editore, una Casa editrice storica, senza dubbio la più importante fra quante pubblicano fumetto italiano in Italia. E sono numeri da far tremare un po’ i polsi per quanti volessero avvicinarsi con l’idea di proporne un progetto (mostra itinerante e saggio riepilogativo) “totale”, compendioso, descrittivo. Di fronte, però, all’aggettivo scelto per il titolo del progetto stesso – gioco di parole tra la già nota testata rilevata dalla famiglia Bonelli agli inizi degli anni Quaranta e il sinonimo di quel coraggio che ci volle e che ci vuole ancora oggi per portare avanti ostinatamente un lavoro meritorio e culturalmente elevato senza mai chinare il capo alle mode passeggere e alle sirene più commerciali – anche noi curatori, legati al Napoli COMICON, il Salone internazionale del Fumetto, e da sempre appassionati di sfide avventurose e (im)possibili, abbiamo affrontato con audacia (appunto) l’arduo compito e provato a ricapitolare 70 anni di storia in un percorso logico e sintetico, semplice pur nella complessità della vicenda storica bonelliana.
Una montagna, dicevamo, che si poteva affrontare da molti versanti: avremmo potuto scalare l’impressionante numero di “firme” prestigiose che hanno attraversato il mare magnum dell’universo bonelliano; oppure evidenziare i tantissimi temi con cui le pagine dei fumetti più popolari d’Italia si sono confrontate in questi anni; o ancora inerpicarci su per le vicende personali e pubbliche e le tante storie che ci sono dietro la Storia della Casa editrice, a partire proprio dall’avventurosa vita del patron Sergio.
Abbiamo invece deciso di focalizzare l’attenzione proprio sulla caratteristica che secondo noi distingue il successo della Sergio Bonelli Editore da tutti, ovvero l’insaziabile impegno nel proporre racconti, narrazioni, in sostanza letteratura (disegnata, appunto, come si definiva il fumetto “lungo”). Le Storie (che, successivamente a questo testo, è poi diventato anche il titolo di una recentissima serie bonelliana), dunque, al centro di un universo di personaggi seriali che si susseguono con successo spesso di lunga (a volte, come l’icona Tex, lunghissima) durata, oppure – come da recente linea editoriale – con miniserie a tempo determinato, che esplorano tracce tematiche diverse e affascinanti, come nei recenti Greystorm, Cassidy e Shanghai Devil, creando inoltre altri ritratti umani da affiancare alla galleria lunghissima che va da Furio, pugile giustiziere delle Edizioni Audace del ‘41, fino alla stupefacente viaggiatrice del tempo Lilith, o all’ultimissimo Saguaro, fino al tentativo audace (ci risiamo!) di rispolverare quella serie mitica che fu “Un uomo un’Avventura”, attraverso la serie appunto denominata Le Storie (ultimo progetto partorito dal compianto Sergio) ovvero trame varie e avventurose affidate al meglio degli autori italiani non per forza “strettamente” in forza alla casa di via Buonarroti.

Un progetto, ci teniamo a sottolinearlo, che non si rivolge (solo) all’affezionato lettore bonelliano, oppure ai tanti competenti ed esperti collezionisti e cultori della produzione della Casa milanese; ma è, anzi, soprattutto destinato a un pubblico curioso, anche con la concreta speranza di attirare lettori al fumetto (da sempre uno degli obiettivi di Napoli COMICON) e al fumetto popolare (se ancora avesse senso una distinzione da fumetto “altro”) in particolar modo, oltre a rimarcarne le virtù artistiche e culturali.
La mostra, si dipana da un momento storico iniziale che punta proprio sulla grande capacità di produrre letteratura della Sergio Bonelli Editore e sui validi risultati raggiunti negli anni che vanno dai Cinquanta ai Settanta-Ottanta, con un ampio corredo iconografico e cartaceo, e alcune “chicche” rare e rarissime, di cui ringraziamo i nostri partner, prestatori e collaboratori, dal Museo italiano del Fumetto alla stessa Casa editrice e ai suoi autori – e non citiamo tutti i nomi, che sono già tra i ringraziamenti del fortunato libro che accompagna la mostra. Quest’ultima peraltro si arricchisce ancora, per la tappa Triestina: una sezione dedicata agli autori giuliani e friulani in forza alla Bonelli; un approfondimento della sezione fantascientifica dei personaggi, a partire ovviamente da Nathan Never (anche in relazione allo Science+Fiction Festival concomitante); ma soprattutto una intera sezione dedicata ai 30 anni di Martin Mystère, personaggio di Alfredo Castelli, e accompagnata da un saggio edito da COMICON Edizioni su questo eccezionale maestro della scrittura italiana a fumetti (e non solo).
E non possiamo non chiudere con il nostro pensiero affettuoso e la nostra dedica particolare al compianto Sergio Bonelli, uomo eccezionale e generoso e professionista infaticabile, fra i primi sostenitori anche del nostro Salone, di cui è stato più volte ospite entusiasta. E ricordiamo come fu soddisfatto promotore, pur con modestia, anche di questo progetto, salvo poi compiacersi, sollevato del non averlo, noi curatori, dovuto coinvolgere più dello stretto necessario, come ha spesso dichiarato pubblicamente e privatamente, accompagnando la frase con calorosi ringraziamenti, che non sono mai scontati, in uomini di tanta levatura.

RF/

orario
da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20
sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20
chiuso 24 , 25 e 31 dicembre 2012 e 1 gennaio 2013

ingresso
intero € 6,00, ridotto € 4,00, gratuito fino a 14 anni

visite/lezioni guidate
“Oltre ogni frontiera. Viaggio attraverso i mondi del fumetto Bonelli”
ogni domenica – ore 11
a cura dell’accademia di fumetto di trieste
info
+39 040 3226862
info_expescheria@comune.trieste.it
www.triestecultura.it
www.comicon.it
ufficio stampa
Noemi Barracelli per Comicon +39 081 4238127

 

mostra promossa da

comune di Trieste

 




con il contributo di

fondazione CRT

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in collaborazione con

trieste science+fiction

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